Quelle mani su di me. Fuori e dentro, e poi di nuovo dentro, in profondità, quelle profondità che io stessa scoprivo con lui, inseguendo quelle mani sicure, libere e tiranne del mio intimo universo.
Quelle mani che non esplorano, ma che vanno sicure a prendersi ciò che cercano e sanno bene dove trovare. Quelle mani che ripercorrono tutta la strada in salita, come fosse la prima volta, assaporando e indugiando, oh.. quale magnifica scoperta, su ogni nuova ruvidità, solo un attimo, prima che li raggiunga il primo timido fiottolo di piacere.
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